Formula 1. Bottas chiude il 2017 da vincitore davanti a Hamilton. Terzo Vettel

bottasVariando l’ordine degli addendi il risultato non cambia. La nota proprietà matematica riassume al meglio l’andamento dell’ultima gara 2017. Con una condotta di gara impeccabile, Bottas  coglie il terzo successo in carriera; primato mai messo in discussione, in una corsa piuttosto piatta e bruttina. Argento per Hamilton. Ai due ferraristi vanno bronzo e “cucchiaio di legno”.  L’evento ha visto l’ultima partecipazione ad un GP per Felipe Massa che, ha onorato la partecipazione ottenendo la Q3 in qualifica (decimo) e la decima posizione, con relativo punticino iridato, in gara.

 

Prove Libere

Tra mercoledì e giovedì, vengono rese note due ennesime novità: dall’anno prossimo infatti, la Pirelli metterà a disposizione dei piloti un “compound” di pneumatici con ben sette mescole, forse addirittura troppe. L’altra novità, è stata l’annuncio da parte degli attuali padroni della F1, Liberty Media (proprietari da fine 2016, dopo la lunghissima proprietà di Bernie Ecclestone) che, dopo trenta anni, il logo del brand F1 sarebbe cambiato. L’attuale effige era stata scelta da Ecclestone in persona nel lontano 1987, per rendere questo sport riconoscibile a livello globale. La decisione è stata presa per alimentare una certa discontinuità con la vecchia proprietà. Il nuovo marchio, presentato sul podio dopo la corsa, è per la verità apparso piuttosto anonimo e insignificante. Per ciò che invece riguarda la mera cronaca sportiva delle prime prove, eccetto gli ormai classici problemi di motore patiti dalla Toro Rosso, sono saltati subito all’occhio i tempi registrati dalle Frecce d’Argento,  veloci soprattutto sul passo gara ma anche sul giro secco. I tre primati sono stati ottenuti da Vettel, un po’ a sorpresa in 1’39″006, da Hamilton e, ancora da Hamilton, rispettivamente in 1’37″877 e 1’37″627.

 

Qualifiche

Se almeno le FP1  avevano lasciato qualche speranza, le qualifiche si dimostrano inflessibili. Prima fila tutta Mercedes, davanti a Vettel, Ricciardo, Raikkonen e Verstappen. Bottas, apparso subito in palla e ancora deciso a rubare il secondo posto in classifica a Vettel, è autore di uno strepitoso 1’36″231, ottenuto al primo giro in Q3. Prestazione montre che, gli consente di ottenere la partenza al palo numero tre di questa positiva stagione. In particolare le condizioni dell’asfalto e dell’aria e la miglior efficienza delle unità motrici tedesche, sembrano essere oltre agli assetti, il vero punto di forza in questa occasione.

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Gara

La previsione di Hamilton riguardante una gara caratterizzata da lunghi trenini, si rivela purtroppo azzeccata. La corsa si dimostra come la meno avvincente della stagione, vuoi le configurazioni aereodinamiche delle vetture, vuoi la pista tortuosa e stretta. Al via i primi dodici mantengono esattamente le posizioni di partenza. Del primo giro, si notifica solo un goffo attacco di Hulkenberg a Perez alla chicane 11-12-13; tra le due auto non c’è spazio e il tedesco preferisce tagliare, ottenendo un netto vantaggio. La penalità è inevitabile: 5 secondi di stop and go che comunque non influiranno sulla prestazione complessiva del buon Hulk; bravo in ogni caso, ad arrivare sesto al traguardo e, a garantire alla Renault i punti necessari per agguantare la sesta posizione nel mondiale costruttori, con relativi bonus FOM. Per dei primissimi giri così monotoni, si deve scendere nelle posizioni di rincalzo per trovare qualche duello: bellissimo è quello tra Stroll e Grosjean. I due si scambiano più volte le posizioni, tra sorpassi, controsorpassi e ruote fumanti. Alla fine, è il francese che riesce a spuntarla. L’unico colpo di scena, arriva al giro 20: Ricciardo infatti dopo aver toccato il muro in uscita dalla curva 19 deve fermarsi. Il problema sembra causato dalla toccata, invece poi, dalla Red Bull fanno sapere che si tratta di un guasto idraulico. Per l’australiano, oltre all’ennesimo ritiro, anche la beffa di venir scavalcato al quarto posto nel mondiale da Kimi Raikkonen. In ogni caso, se si esclude il bel sorpasso di Alonso su Massa dopo i rispettivi primi pit stop, la gara scorre anomala fino alla bandiera a scacchi. Nonostante la distanza ravvicinata delle coppie Bottas-Hamilton e Raikkonen-Verstappen, di duelli all’orizzonte, neanche l’ombra. L’inglese in particolare, anche se mai sui livelli della seconda parte dell’anno, riesce ad arrivare  fino a sei decimi dal compagno. Purtroppo per i suoi sogni di gloria però, alcune piccole sbavature in frenata e, un paio di lunghi, ne hanno compromesso la rincorsa. Vince dunque Bottas, davanti ad Hamilton. Terzo e quarto Vettel e Raikkonen (le Ferrari hanno dovuto tra l’altro con dei problemi di consumo ). Punti iridati, oltre al numero 7, per Verstappen, Hulkenberg, Perez, Ocon, Alonso e Massa che, lascia dopo 269 GP e 11 vittorie. Obrigado dunque, al 2018. 2018 che, con tante novità, si preannuncia veramente interessante.

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Lorenzo Proietti

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