Il caso. Marcello Veneziani si dimette dalla Fondazione An: “Tante idee, pochi fatti”

Marcello Veneziani
Marcello Veneziani

Marcello Veneziani si dimette da presidente del comitato scientifico. Lascia la Fondazione An. Le motivazioni? Le aveva anticipate al consiglio d’amministrazione con una lettera. Chiedeva che la fondazione cambiasse nome – Fondazione Italia – e che si desse una struttura di promozione culturale oltre i giochi delle correnti. Queste richieste, insieme ad altre di buon senso che non riportiamo per carità, sono state lasciate in un cassetto, senza risposte, troppo a lungo.

La lettera di addio

“Carissimi, nel maggio scorso preannunciai le dimissioni qualora la Fondazione An non avesse dato corso al programma di iniziative che avevo presentato dopo aver sentito i vostri pareri e suggerimenti – scrive Veneziani nella lettera di dimissioni -. Quasi all’unanimità mi ribadiste di concordare con la posizione assunta e di procedere nel modo indicato. Da allora, nonostante alcuni contatti a voce, non ho mai avuto una vera e propria risposta dalla Fondazione né un compiuto riscontro alle cose proposte. Mi fu detto di pazientare e di rinviare perché gli assetti interni della Fondazione stavano mutando, come io stesso vi preannunciai. Ma anche dopo il cambiamento ai vertici della fondazione, rinviato e tardato di alcuni mesi, non ho ricevuto alcuna risposta (…). Lo dico senza intenzioni polemiche e senza innescare alcuna questione, ma preferisco davvero concludere quest’esperienza e pensare ad altro”.

Convegni su Almirante. Troppo poco

Basta andare sul sito dell’Istituto Bruno Leoni, di estrazione liberale, per comprendere quali sono le potenzialità di una struttura culturale che guarda al futuro. La Fondazione An, invece, si è concentrata sul ricordo, nobile, di Giorgio Almirante e sui 70 anni del Msi. Dimenticando che la vera necessità è formare nuove leve – non solo di giornalisti, ma anche di social-media manager e creativi – e interpretare una realtà in divenire che tra bitcoin, Ue e frontiere appare ben differente rispetto agli schemi del novecento.

Almerigo Grilz

Non tutto è perduto. Alcuni componenti della Fondazione – che ripropone gli schemi della vechcia An, con sociali, meloniani, finiani e protagonisti – hanno ricordato che tra i progetti futuri c’è un convegno e una serie di eventi su Almerigo Grilz, icona della destra e insigne inviato di guerra morto in Mozambico. Vedremo. Di sicuro bisognerà ripartire con un manager e con una credibilità che le dimissioni di Marcello Veneziani mettono, evidentemente, in discussione.

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Antonio Fiore

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