Il caso Skripal. Diplomatici russi via dall’Italia, l’Ambasciatore Ravoz: “Gesto di inimicizia”

Le bandiere di Russia e Italia
Le bandiere di Russia e Italia

Gli effetti del caso Skripal producono effetti anche in Italia. Espulsi due diplomatici russi dal suolo nazionale, i motivi si leggono in una nota diffusa dalla Farnesina: “A seguito delle conclusioni adottate dal Consiglio Europeo del 22 e 23 marzo scorso, in segno di solidarietà con il Regno Unito e in coordinamento con partner europei e alleati Nato, il ministero degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale ha notificato la decisione di espellere dal territorio italiano entro una settimana due funzionari dell’ambasciata della Federazione russa a Roma accreditati in lista diplomatica”.

Scelta italiana sofferta

I giornali parlano di una decisione presa a malincuore, nel quadro dei “doveri” internazionali che derivano all’Italia dai rapporti con gli alleati europei e occidentali. Tuttavia, la decisione ha fatto infuriare la destra. Salvini parla, a Porta a Porta, di quanto ritenga sbagliata la scelta diplomatica e ribadisce che lui, a Mosca, le sanzioni le toglierebbe subito. Gli fa eco la Meloni che dai social spiega di ritenere “inaccettabile” che un governo dimissionario decida di espellere due funzionari dell’ambasciata e interpreta il gesto come “gli ultimi colpi di coda di un governo asservito alla volontà di Stati esteri”.

“Un gesto di inimicizia verso la Russia”

Intanto, oggi è arrivato anche il commento dell’Ambasciata russa in Italia che parla apertamente di un gesto di “inimicizia”.

In una nota dell’Ambasciata guidata da Sergey Razov si legge: “È con profondo rammarico che abbiamo recepito la decisione di espellere due funzionari di rappresentanze russe in Italia. Peraltro non ci è stata fornita alcuna prova del loro coinvolgimento in attività incompatibili con lo status di diplomatico. Tale eclatante gesto, prettamente politico, è stato spiegato con la necessità di attuare la decisione assunta dal Consiglio Europeo relativamente alla famigerata solidarietà euroatlantica con Londra. Naturalmente questo atto non resterà senza risposta da parte nostra”. E ancora: “Considerando illegittimi i riferimenti al cosiddetto «affare Skripal» – un’aperta provocazione della Gran Bretagna, – rileviamo che questo gesto di inimicizia di Roma è in netto contrasto con la plurisecolare tradizione di buone e stabili relazioni russo-italiane, introduce un elemento di sfiducia in quel dialogo pragmatico che non si è mai interrotto neanche quando la UE ha adottato la politica sanzionatoria, indebolisce i positivi sviluppi potenziali della cooperazione bilaterale”.

La chiosa finale: “Vorremmo ricordare che anche nel periodo della contrapposizione ideologica della «guerra fredda» tra Occidente e Unione Sovietica, l’Italia si è fatta guidare prima di tutto da una propria visione dell’opportunità politica e non da pareri imposti dall’esterno. Attiriamo l’attenzione sul fatto che questa iniziativa è stata intrapresa da un Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana formalmente dimissionario. Auspichiamo che il nuovo governo del paese, espressione dell’esito delle elezioni parlamentari, voglia perseguire con decisione una politica di sostegno al dialogo costruttivo e di sviluppo della collaborazione in tutti i campi con la Russia”.

Espulsi da Mosca due diplomatici italiani

L’Incaricato d’Affari dell’Ambasciata d’Italia presso la Federazione Russa è stato convocato presso il Ministero degli Affari Esteri russo oggi venerdì 30 marzo. In tale occasione, il Direttore del Primo Dipartimento Europeo ha consegnato all’Incaricato d’Affari una Nota verbale con la quale Mosca formalizza la decisione di espellere due funzionari dell’Ambasciata italiana. Lo rende noto la Farnesina, specificando che ai funzionari espulsi è stata concessa una settimana di tempo per lasciare il territorio della Federazione.

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Igor Shalimov

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