Champions League. Buone notizie per le italiane: girone di ferro (quasi) per tutti

Poteva andare meglio, dicono. L’urna ha composto i prossimi gironi di Champions e per le italiane la situazione è così seria da lasciar tirare un sospiro di sollievo. Se il calcio nostrano c’ha insegnato qualcosa è che è meglio affrontare il Barcellona di Messi e Suarez all’Olimpico (vero, Roma?) che la Svezia dei falegnami a San Siro (giusto, Ventura?).

Iniziamo con la Juventus. I bianconeri, inseriti (finalmente!) in prima fascia, sono stati abbinati al Manchester United dei nemicissimo Mourinho e del sogno perduto (e ricorrente) Paul Pogba. C’è anche il Valencia dell’ex interista Kondogbia, che ha ricordi avvelenatissimi della serie A. Chiude il tabellone del Girone H lo Young boys.

Il Napoli ha pescato grosso. Gli azzurri, inseriti nel gruppo C, se la vedranno con il Paris Saint Germain e col Liverpool di Salah, finalista all’ultima edizione. Completa il quadro, la gloriosissima Stella Rossa di Belgrado che ha strappato la qualificazione in rimontissima al Salisburgo, scatenando l’entusiasmo di un totem sportivo come il tennista Novak Djokovic.

La Roma, sulla carta, avrebbe un girone più abbordabile. Nel gruppo G c’è il Real Madrid da affrontare, d’accordo: ma poi i giallorossi si troveranno ad affrontare il Cska di Mosca (dove gioca il portiere-capitano Akinfeev, eroe per una notte – contro la Spagna – ai mondiali di Russia) e il piccolo ma coriaceo Viktoria Plzen.

Neri e azzurri come quella notte di centodieci anni fa. Ma la notte porta anche gli incubi e per il ritorno in Champions dell’Inter, l’accoglienza è di ferro: gli uomini di Spalletti, collocati dalla sorte nel girone B, dovranno vedersela con il Barcellona che è in cerca di riscatto dopo una stagione in chiaroscuro, lo sbalorditivo Tottenham di Mauricio Pochettino e il Psv di Eindhoven che al prestigio del club unisce l’estro e la fantasia del messicano Hugo Lozano.

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