Cultura. Il pittore Giordano Floreancig: “Ho milioni di pregi, tra i quali il saper fallire”

Orgogliosamente autodidatta, ruspante e, perché no, friulano. I suoi dipinti mostrano persone senza volto, persone in cerca di un’identità, figure sghembe. Giordano Floreancig nei suoi quadri non solo raffigura ma racconta. Presente fino al 16 novembre a Milano alla 7ettanta6ei Gallery con la mostra OH MIO DIO! in cui Floreancig espone il suo universo. Emozioni, impressioni, sguardi, pensieri, lo trafiggono e lui li traduce su tela, in un corpo a corpo in cui le diverse componenti della creatività si fronteggiano a colpi di colore che danno vita a nuove forme, di diverso impatto emotivo. Qui si racconta. 

Hai spesso parlato dei “matti”, definendoli come figure di tuo interesse. Che rapporto hai con la pazzia?

Più che pazzia parlerei di follia, quella sana follia che crea equilibrio tra genialità e pazzia. Il folle sa di esserlo il pazzo no!

Il tuo stile è abbastanza provocatorio. Come ti sei scoperto pittore?

Come tutti gli autodidatti sempre per caso. Forse non sono nemmeno certo di essermi ancora scoperto pittore

 Domanda retorica: quali sono i tuoi punti di riferimento artistici?

Più che punti di riferimento diciamo che mi piace l’espressionismo nordico. La lettura che invece Vittorio Sgarbi dà alle mie opere è quella di una pittura riconoscibile negli artisti del novecento inglese, come Francis Bacon e Auerbach.

Come definiresti il tuo stile?

Terremotato, un espressionismo disobbediente

A cosa ti ispiri quando realizzi le tue opere?

Non dipingo quello che vedo ma quello che immagino, di sicuro il disgusto e la rabbia di tanti uomini mi aiuta

Il tuo miglior pregio?

Ho milioni di pregi, uno dei più importanti è quello di saper fallire

Il tuo “miglior” difetto?

Considerare il fallimento un trionfo

Sei credente? Credi in una dimensione spirituale?

Non credo più a niente, mi sono arreso

Credi nella politica?

Se non ci credono i politici, perché dovrei io?

L’arte può incidere sulla società? E quanto incide la società sulla tua arte?

L’arte in generale, come la poesia, la musica, la letteratura, la pittura etc. incide molto, la mia non so. Invece nel mio lavoro incide molto la società incazzata di oggi. Forse anche per questo dipingo sempre peggio.

 

 

NOTE BIOGRAFICHE SU GIORDANO FLOREANCIG (tratte dal sito http://www.giordanofloreancig.com/about/)

Giordano Floreancig nasce a Stregna il 25 ottobre 1954. Vive e lavora a Udine.

Autodidatta si avvicina alla pittura nel 1976, anno in cui il Friuli ha vissuto la tragica esperienza del terremoto.Apprezzato dalla critica per la sua pittura espressionista pregnante e vigorosa, esprime la tragedia dell’esistenza attraverso pennellate decise e impietose per la loro cruda verità.La realtà oggettiva diviene per lui un’apparenza, è un’energia esplosiva mista a disperazione a dar vita alle sue opere più inquietanti… Conosciuto per i volti dei matti, (che lui considera gli ultimi normali), negli ultimi lavori si indirizza verso il concettuale, realizzando installazioni e performance che comunque mantengono un forte impatto emotivo.Nel 2011 viene invitato alla 54 biennale di Venezia dove, insieme al direttore del padiglione Italia Vittorio Sgarbi, brucia 150 suoi quadri a olio e inscatola le ceneri. Ad oggi le opere bruciate ed inscatolate hanno raggiunto quota 330. Ha al suo attivo numerose mostre personali in Italia e all’Estero che gli hanno permesso di ottenere stima e riconoscimenti da parte del pubblico e della critica.Vincitore di due premi internazionali, le sue opere sono presenti in luoghi istituzionali, musei e collezioni private.

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Stefano Sacchetti

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