Il caso. L’ex terrorista Battisti ammette quattro omicidi in Procura a Milano

Cesare Battisti all'aeroporto al rientro in Italia dalla latitanza
Cesare Battisti all’aeroporto al rientro in Italia dalla latitanza

Cesare Battisti è stato interrogato nel fine settimana dal pm Alberto Nobili, titolare del pool antiterrorismo della Procura di Milano, e “ha ammesso tutti gli addebiti” e le sue responsabilità “in quattro omicidi” e tre ferimento di tre persone che sono state ferite alle gambe e in moltissime rapine fatte dai Pac negli anni 70. Lo ha detto il procuratore di Milano Francesco Greco. L’ammissione di Cesare Battisti che per la prima volta ha detto di essere responsabile dei 4 omicidi per i quali è stato condannato, “fa giustizia – secondo il procuratore Greco – di tante polemiche che ci sono state in questi anni, rende onore alle forze dell’ordine e alla magistratura di Milano e fa chiarezza su un gruppo, i Pac, che ha agito dalla fine degli anni ’70 in modo efferato”.

I quattro omicidi firmati da Battisti

Battisti è stato condannato in via definitiva per quattro omicidi, due commessi materialmente, due in concorso: quello del maresciallo degli agenti di custodia Antonio Santoro, ucciso a Udine il 6 giugno 1978, quello del gioielliere Pierluigi Torregiani e del commerciante Lino Sabbadin, che militava nel Msi, uccisi entrambi da gruppi dei Pac il 16 febbraio 1979, il primo a Milano e il secondo a Mestre; e quello dell’agente della Digos Andrea Campagna, assassinato a Milano il 19 aprile 1978. Battisti si era finora sempre dichiarato innocente.

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Ian Rush

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