Calcio. L’Inter di Conte fa già paura, (forse) più della Juve troppo succube di CR7

Antonio Conte, quando era ct della Nazionale

Parlare di calcio d’agosto è come parlare di raccolto a dicembre. Perciò il contadino saggio eviterebbe di esporsi, non fosse altro che per dribblare il malocchio oppure le critiche per la previsione poi sballata. Eppure un altro proverbio, che non sbagliano mai anche perchè dicono tutto e il contrario di tutto, autorizza a scrivere.

Se il buongiorno si vede dal mattino, allora il pallone italiano deve iniziare a prendere in seria considerazione le ambizioni dell’Inter di Antonio Conte. Il ritorno del tecnico salentino, a San Siro, s’è consumato con un atto di cannibalismo: i nerazzurri passeggiano sul Lecce di Liverani. Quattro a zero, eppure i giallorossi non hanno mostrato di essere così scarsi.

L’Inter, insieme alla Juve, è l’unica squadra a non aver incassato manco un gol tra le grandi. Il Napoli ne ha presi tre dalla Fiorentina, la Roma altrettanti dal Genoa. A differenza dei bianconeri, però, la squadra di Conte ha dimostrato solidità e gran gioco. La Juventus di Sarri è parsa noiosa, costretta a vincere contro il Parma più dai singoli valori in campo che dal sistema e dalla tattica. Aggiungere, poi, che i nerazzurri hanno brutalmente messo alla porta Icardi e Naingolaan. Le primedonne in squadra sono state licenziate. E la formazione, evidentemente, non ne ha risentito. Ma se ne è giovata.

Questo è uno degli aspetti tipici dello “stile Juve” che Marotta e Conte vogliono trapiantare a Milano. Che differenza, invece, rispetto a quanto proprio in queste ore succede alla Continassa. Qui, secondo quel che trapela dai mille rumors che addirittura vorrebbero il buon Maurizio Sarri già sulla graticola, comanda – autocrate assoluto – Cristiano Ronaldo.

Lui darebbe indicazioni sul mercato, sull’allenatore, sul sistema di gioco. Su chi resta e chi deve andar via. Se la Juve ha messo sul mercato uno come Mario Mandzukic, tanto forte quanto generoso, capace di giocare ovunque con la stessa grinta, centravanti, esterno o perfino terzino, uno che s’è messo sopra le spalle (in società con quell’altro gigante di Luka Modric) la piccina Croazia portandola in finale ai mondiali di Russia 2018, ci sarebbe lo zampino di Cr7.

Che sarà anche l’uomo da 400 milioni di euro, ma che la società non sta gestendo così come ci si sarebbe aspettato dalla Juve che, in passato, ha tenuto in riga campioni che al portoghese non avevano nulla da invidiare. Leggi Platini, Boniek. E più di recente Roberto Baggio e Alex Del Piero. E ha vinto.

Careca

Careca su Barbadillo.it

Exit mobile version