Effemeridi. La strage inglese a Le Havre nel 1944: un bombardamento a tappeto sulla città

Le Havre distrutta dagli inglesi nel 1944

EFFEMERIDI – 5 Settembre 1944. Bombardamento della città francese di Le Havre, in Normandia.

A distanza di così tanti anni, a Le Havre oggi nessuno ha il coraggio di festeggiare la Liberazione. I francesi e gli storici si stanno ancora chiedendo il perché di un bombardamento effettuato dai Britannici che distrusse quasi completamente la città: l’85% degli edifici fu raso al suolo nel corso di due ore interminabili di bombardamento.

Lo sbarco in Normandia c’era già stato da due mesi; prima di esso le maggiori città francesi erano state bombardate dagli anglo-americani; Parigi era già stata liberata (od occupata, dipende dai punti di vista) dalla fine di agosto di quell’anno.

A Le Havre c’era ancora una piccola guarnigione trincerata tedesca che presidiava il secondo porto di Francia; il grosso del contingente tedesco – circa diecimila uomini – era molto fuori dalla città.

Pare che la richiesta di colpire il presidio tedesco per convincerlo a desistere dalla probabile resistenza, sia partita dal Comando britannico dal Generale John Crocker, il quale, dopo aver partecipato allo sbarco in Normandia si stava occupando di rastrellare la costa dai tedeschi ancora presenti. L’unico figlio di Crocker, ufficiale in una Divisione corazzata, morirà un mese dopo, in combattimento in Olanda.

La richiesta del Generale Crocker però era stata di colpire con “piccole bombe” l’acquartieramento tedesco per indurlo alla resa, senza colpire gli edifici civili.

Purtroppo chi decideva la distruzione delle città d’Europa (non solo quelle della Germania) era Arthur Harris, soprannominato dai suoi uomini, “il macellaio”.

Un personaggio, questo Harris, che se fosse stato tedesco sarebbe stato condannato sicuramente a morte come criminale di guerra e invece morirà tranquillamente nel suo letto nel 1984 omaggiato anche, nel 1953, con il titolo di baronetto, grazie alle pressioni di Churchill sulla Casa Reale.

Sir Harris non si fece certo sfuggire la ghiotta occasione della richiesta che arrivava dall’inglese in Francia, ed ebbe modo di consolidare la sua fama.

Nel tardo pomeriggio del 5 settembre, 500 bombardieri Alleati iniziarono il martellante bombardamento sulla città portuale: 5.000 tonnellate di bombe esplosive e 200.000 bombe incendiarie al fosforo devastarono 260 ettari del centro storico e azzerando secoli di storia nei monumenti, nelle chiese, nei musei.

Le cantine del Grand Théatre, dove si erano rifugiati anche i responsabili della Resistenza locale furono avvolte dalle fiamme e nessuno scampò.

5.000 furono i civili francesi uccisi, si calcolano in oltre 100.000 i sinistrati (35mila totali, 65mila parziali).

Solo 9 soldati tedeschi persero la vita.

Dopo questa strage, i bombardamenti sulle periferie della città proseguirono nei giorni successivi, fino al 12 settembre, quando un reparto di canadesi entrò finalmente in ciò che restava della città, tra le macerie fumanti.

Il triste conteggio dei bombardamenti subiti dalla città e dal porto di Le Havre durante la Seconda guerra mondiale ad opera degli Alleati: 152 incursioni.

La città martire di Le Havre nel 1949 fu premiata con la Légion d’honneur per “l’eroismo con il quale ha sopportato le devastazioni”. Magra consolazione.

Secondo lo storico Eddy Florentin (“Quand les Alliés bombardaient la France 1940-1945”) il bilancio totale per la Francia è stato di 67.078 francesi uccisi dalle 594.000 tonnellate di bombe sganciate sul suo territorio dagli Alleati nei cinque anni di guerra. Nessuno ha pagato per questi crimini.

Nella frenesia di uccidere accadde anche che il 27 febbraio 1945, la città di Calais (liberata dagli Alleati già dal 1° ottobre 1944) subisse un bombardamento “per errore” da parte di uno Squadrone di bombardieri inglesi decollato dalla vicina Gran Bretagna. All’ora nella quale i bambini uscivano da scuola arrivarono le bombe: 89 morti e 200 feriti.

Amerino Griffini

Amerino Griffini su Barbadillo.it

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