Esteri. Vent’anni fa la battaglia al Check Point Pasta: il racconto di Gianfranco Paglia
Attualmente è tenente colonnello alla Brigata Bersaglieri Garibaldi e neo consigliere del ministro Mauro. La scorsa legislatura è stato anche parlamentare del Pdl e poi di Fli.
Nell’intervista al Mattino Paglia ha ricostruito tutte le sequenze della giornata a Mogadiscio. «Sì. Le gambe non le sentivo più ma a preoccupare i medici era soprattutto il polmone perforato. Dall’Italia fecero arrivare mio zio Salvatore e mio cugino Emilio, si pensava che non ce l’avrei fatta». Reagì con coraggio, nonostante la dolorosa notizia di aver perso l’uso degli arti inferiori.
Essenziale è stato il ruolo della compagna Giovanna, ora sua moglie (una storia d’amore vera, si conoscono dall’età di quattordici anni). E sulle missioni di pace aggiunge: «Spesso se ne parla senza avere l’effettiva conoscenza dello straordinario valore, dello spirito di servizio e dell’umanità che caratterizzano l’operato dei nostri militari, uomini e donne».
Infine un desiderio ancora irrealizzato: «Vorrei tornare a Mogadiscio per deporre una corona sul luogo degli attacchi».
@barbadilloit