Cultura. L’Ue neoliberista e le smart cities ne “Il nichilismo europeo”di Fusaro-Bolognini

La fuffa delle Smart Cities

La recente pubblicazione, per i tipi di Armando, del volume Il nichilismo europeo, a firma di Silvio Bolognini e Diego Fusaro, riapre il dibattito su un tema di accesa attualità politica. Il testo verrà presentato a novembre a Milano, uno dei luoghi selezionati all’interno di un tour culturale e metapolitico in tutta Italia (e non solo). Alla presentazione di martedì 12 novembre presso la Libreria Cultora (Via Alfonso Lamarmora 24, ore 18.30), farà seguito giovedì 18 novembre una conferenza, introdotta da Andrea Benzi e Francesco Menna, presso  l’Associazione Nazionale Volontari di Guerra (Via Duccio di Boninsegna 21/23, ore 18.30). Due appuntamenti, coordinati dallo scrivente, funzionali a una divulgazione costruttiva delle tesi critiche (e, in parallelo, costruttive) offerte dal saggio. 

Il volume si compone di due sezioni distinte per metodo e proposta analitica, complementari tuttavia nella delineazione fenomenologica del Moloch europeo e della sua dimensione valoriale intrinseca – globalista, liberista e tecno-capitalista. 

L’intervento di Fusaro, prendendo le mosse da una visione critica e decostruttiva d’impianto marxista, coniugata a intuizioni nietzscheane e heideggeriane, nonché ricorrendo a riflessioni politologiche contemporanee, elabora uno smascheramento dell’ideologia europeista e del suo tentativo di normalizzare l’immaginario dell’homo europaeus. 

La riflessione di Bolognini si muove invece su di un terreno giuspolitico: in primo luogo approfondendo i fattori di scenario (politiche di coesione e governance multilivello) e strumentali (catena del valore prescrittivo, partenariato pubblico e privato, sistema degli indicatori e delle buone prassi); quindi mostrando come siano proprio questi strumenti ad attivare in ambito europeo le condizioni per la costruzione e istituzionalizzazione del paradigma, individuando quindi nel sub paradigma delle smart cities un nucleo fondamentale della strutturazione ed estensione capillare e tentacolare dell’ideologia europeista – maschera asettica, tecnica e apolitica, volto liberal-liberista, liquido e postmoderno. L’accoglienza bipartisan del paradigma, imbellettato di una patina accattivante e seducente – smart e human appunto –, viene congiunta alla promozione di prospettive tecnocratiche e ideologicamente “asettiche”: tutto questo tende a rimuovere il dibattito politico e la possibilità stessa di prospettive ulteriori, condannando a una neutralizzazione ideologica funzionale all’accettazione generale e incondizionata del paradigma, in nome di un “bene comune” universale. Bolognini individua i fattori politici e giuridici su cui questo modello fa leva e conclude le sue riflessioni con alcune proposte finalizzate a rompere questa ideologia “presentista”, mostrando come la storia, nonostante Fukuyama, possa sempre essere riaperta.

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Luca Siniscalco

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