Libri. “La terra degli Anunnaki” e le nuove declinazioni del fantasy italiano

La terra degli Anunnaki

Indicibili sovrani cosmici, divinità blasfeme per cui l’uomo non è che una marionetta di carne, nata per servire. Questi sono gli Anunnaki, la stirpe aliena giunta dal Grande Vuoto cosmico per prendere possesso dell’antica Terra fra i due Fiumi, la Mesopotamia.

Ad essi è dedicato il volume La terra degli Anunnaki, di recente uscita per la Italian Sword&Sorcery Books di Francesco La Manno.

Un’antologia ambientata nella Fertile Mezzaluna del periodo preistorico, che riprende il tema piuttosto noto degli  “antichi astronauti” declinandolo in chiave fantasy e, specificamente, secondo i canoni  dello sword and sorcery,  in italiano “spada e stregoneria”, o “fantasy eroico” (heroic fantasy), sottogenere della narrativa fantasy caratterizzato da eroi umani in perenne lotta per sgominare congiure di “cattivi” preternaturali: maghi, streghe, spiriti e creature ancestrali.

Un canone, quello dello sword and sorcery, che ha radici piuttosto risalenti, potendo in certo modo vantare ascendenza dalla stessa mitologia ed epica classica e dalle saghe germaniche, anche se i suoi immediati precursori potrebbero essere individuati in tempi ben più recenti nei romanzi di “cappa e spada” di Alexandre Dumas o di un Rafael Sabatini, il “papà” di Scaramouche, sebbene in questi non faccia comparsa l’elemento sovrannaturale, e nelle stories di fantascienza d’inizio Novecento, come quelle di Lord Dunsany.

Lo scenario de La terra degli Anunnaki è  quello di paesaggi ancestrali, popolato da piramidi di pietra e acciaio, costruzioni ciclopiche che svettano fra primevi “cieli stellati” ( ben poco kantiani e molto più lovecraftiani), da cui re millenari innalzano il loro scettro sopra il mondo, in impeti di barbarica “volontà di potenza” che quasi ricordano il “nietzscheano” scimmione di 2001 odissea nello spazio di Kubrick, mentre agli umani, così assoggettati al capriccio di dèi senz’anima, non resta altra scelta che inchinarsi o perire.

È l’alba della “civilizzazione”:  il tempo in cui ardono i sacri fuochi di Marduk, e il dio Enki raduna le sue schiere inumane. É il tempo degli Anunnaki!

 

*La terra degli Anunnaki, Francesco Brandoli, Gabriele Campagnano, Giuseppe Cerniglia, Fabrizio Fangareggi, Alessandro Forlani, Claudio Foti, Gilbert Gallo, Andrea Gualchierotti, Alberto Henriet, Riccardo Maggi, Luca Mazza, Andrea Oliva, Jack Sensolini, Mirko Sgarbossa, Luca Valentini, Andrea Piparo, a cura di Francesco La Manno, Grafica: Mala Spina, Italian Sword&Sorcery, 2020, pp. 200, 4,99 euro

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Francesco Cuccovillo

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