Segnalibro. Mircea Eliade e Emil Cioran, un sodalizio ideale durato 50 anni

Cioran e Eliade nella foto della copertina del volume Adelphi

La Romania è l’unica nazione dell’Est Europa di origine latina. La dittatura comunista alla fine del secondo conflitto mondiale, instaurata dopo l’invasione delle truppe sovietiche, ha privato il Paese, per settanta anni, delle sue migliori intelligenze. Molti intellettuali sono fuggiti all’estero. La foto che rappresenta bene questa situazione è quella di Louis Monier che ritrae, in una Parigi del 1977, Emil Cioran, Mircea Eliade ed Eugene Ionesco insieme. L’immagine sintetizza tre destini di esuli, di scrittori e intellettuali che hanno dovuto abbandonare l’amata patria per sfuggire al totalitarismo comunista. Questi tre intellettuali avevano un motivo in più per fuggire: Cioran ed Eliade erano stati militanti del movimento rumeno filonazista “Guardia di ferro” (Eliade ebbe anche incarichi in ambasciate) e Ionesco aveva lavorato per il governo fascista romeno nell’ambasciata di Vichy, in Francia. Adesso, Adelphi manda in libreria un libro di grande interesse, un carteggio di lettere che Cioran ed Eliade si sono scambiati per un cinquantennio, dal 1933 al 1983. Sono 146 lettere (96 di Cioran e 50 di Eliade) che ben mostrano polemiche, accuse reciproche, slanci di profonda amicizia, vicende private e critiche all’ambiente culturale del tempo.

Insomma, emerge un rapporto di profonda amicizia ma nello stesso tempo anche un atteggiamento reciproco che non faceva sconti. I due si conobbero nel 1932, quando erano poco più che ragazzi: 21 anni Cioran e 25 Eliade. Quest’ultimo tornò in patria per assolvere agli obblighi del servizio di leva dopo un triennio trascorso in India, dove si era occupato di tantrismo, yoga, alchimia indiana. A metà fra esoterismo e religione, Eliade approfondì aspetti religiosi senza tralasciare la scrittura di romanzi e di saggi, come la tesi di dottorato in Storia delle religioni sul tema “La psicologia della meditazione indiana” (pubblicata prima con il titolo Lo Yoga e di recente in italiano dalle edizioni Mediterranee nella prima stesura originale e con il titolo originale). Ma in qualità di scrittore e saggista, Cioran conosce Eliade sin dai tempi del liceo, quando leggeva avidamente gli articoli e i racconti che il futuro amico scriveva su riviste e quotidiani. Lo seguiva con partecipazione ma anche con veemenza, da “esaltato, ma da esaltato lucido” afferma.

Subito si stimarono e si sviluppò una vera amicizia, in poco tempo, anche se spesso basata su differenze, su visioni contrastanti, su stroncature e attacchi reciproci fino a far scaturire dissapori (“Benché io provi per te un’infinita e non smentita simpatia – scrisse anni dopo Cioran a Eliade – a volte sento il desiderio di attaccarti, senza argomenti, senza prove e senza idee”). Ma l’amicizia si snodava attraverso inviti reciproci, viaggi insieme, recensioni amichevoli, intime confessioni fra le quali anche quelle delle difficilissime condizioni economiche nelle quali dovevano affrontare la quotidianità, le ricerche, editori sanguisughe, e la carenza, per lunghi periodi. Nei momenti migliori Eliade non mancò di dimostrare tangibilmente la propria amicizia verso Cioran sostenendolo e inviandogli denaro o offrendogli le vacanze. Ciononostante il celebre studioso delle religioni attaccò alcune idee ricorrenti negli scritti di Cioran. A esempio, il concetto della morte, alla quale spesso si richiamava Cioran e alla quale aspirava come liberazione. Di contro, Cioran non apprezzava la foga di Eliade (nel frattempo, divenuto storico delle religioni di fama mondiale) nell’apprendimento e nello studio di qualunque religione o tradizione e l’accettazione di nomine, riconoscimenti, partecipazioni a eventi di studio e a eventi mondani. Cioran, nemico dichiarato di ogni mondanità odiava questa disponibilità dell’amico.

Un rapporto stretto, durato cinquant’anni, che il tempo rafforzava e nutriva anche con le differenze e i contrasti che una visione libera e profonda dell’amicizia favorisce.

Una segreta complicità, il volume con gli scritti di Cioran e Eliade

*Emil Cioran – Mircea Eliade, Una segreta complicità. Lettere 1933-1983, (a cura di Massimo Carloni e Horia Corneliu Cicortas), Adelphi ed. – 2019. Pagg. 299 – euro 22

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Manlio Triggiani

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