Le radici di Fare Verde/20. Una guida bibliografica all’ecologia non conformista: da Rutilio Sermonti a Massimo Fini

Difendere l’ambiente dalle speculazioni

Per un conciso e compendioso inquadramento della storia di Fare Verde è senz’altro utile leggere Destra senza veli (Fergen, 2017) di Adalberto Baldoni, che dedica all’associazione ambientalista un intero paragrafo alle pp. 398-402. 

Fondamentali sono le pubblicazioni “Ecologia: una questione di civiltà” (1987), di non facile reperibilità (di cui sono stati riportati ampi stralci della II sezione, di maggior valore dottrinario, nella presente ricostruzione) e “Uscire dallo sviluppo. Riflessioni per cambiare il mondo, vivendo meglio con meno.” (2006) facilmente rinvenibile su internet al sito www.fareverde.it e riportato come inserto in x Fare + Verde, n. 53 maggio-giugno 2006.  

Non si può prescindere ovviamente per una più approfondita conoscenza del pensiero e dell’attività di Fare Verde dalla raccolta della rivista x Fare + Verde con i suoi 78 numeri usciti dall’autunno 1995 all’inverno 2015. 

Per una sommaria messa a fuoco del pensiero “verde” si può vedere il III capitolo, “I verdi sentieri dell’ecologia”, pp.104-122 in Processo all’Occidente (Sugarco, 1990) di Marcello Veneziani.

Sulla figura di Paolo Colli e sulla proposta di Fare Verde sul  vuoto a rendere si possono leggere alle pp. 81-86 i due capitoli “Paolo Colli: Fare Verde, autonomia e dono di sé” e “La sfida del vuoto a rendere” contenuti  in Meditazioni su una civiltà ferita (Solfanelli, 2017) di Sandro Marano. 

Al tema della decrescita felice è dedicato il documentato e stimolante saggio di Massimo De Maio “Keynes, debito pubblico e autarchia” contenuto nel volume di AA.VV. “Debiti pubblici crisi economica e decrescita felice” (Edizioni per la decrescita felice, 2012) alle pp. 37-64.

In genere reperibili sono buona parte degli articoli citati nel testo e degli opuscoli di educazione ambientale prodotti da Fare Verde, mentre di difficile reperibilità sono le circolari, i volantini, i pieghevoli, le foto, i manifesti, affidati alla eventuale conservazione degli aderenti all’associazione.

Per quanto concerne la visione dell’ecologia profonda cui si ispira Fare Verde e le fonti del suo pensiero “verde” vanno consultati almeno i seguenti testi: Gli otto peccati capitali della nostra civiltà (Adelphi, 1980) di Konrad Lorenz, Il prezzo della salvezza (edizioni G.R.E., 1983) di Rutilio Sermonti e Alessandro Di Pietro, La fine della natura (Bompiani, 1989) di Bill McKibben, L’uomo, l’ambiente e se stesso (Settimo Sigillo, 1992) di Rutilio Sermonti, La ragione aveva torto? (Sperling & Kupfer, 1993) di Massimo Fini, Il principio responsabilità. Un’etica per la civiltà tecnologica (Einaudi, 2002) di Hans Jonas, i quattro capitoli dedicati all’ecologia in Le sfide della postmodernità (Arianna, 2003), pp.191-261, di Alain De Benoist, La decrescita felice (Edizioni per la decrescita felice, 2009), Un futuro senza luce? (Editori Riuniti, 2006) e Meno e meglio (Bruno Mondadori, 2011) di Maurizio Pallante, Mangiare è un atto agricolo (Lindau, 2015) e La strada dell’ignoranza (Lindau, 2015) di Wendell Berry. 

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Sandro Marano

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