Cultura. Buttafuoco vince il premio letterario “La Tore Isola d’Elba”

Pierangelo Buttafuoco

Pietrangelo Buttafuoco

Il saggio di Buttafuoco

Pietrangelo Buttafuoco, con il suo libro “Salvini e/o Mussolini”, è stato insignito del Premio letterario La Tore Isola d’Elba, giunto quest’anno alla sua 16° edizione (in passato è stato vinto anche da Andrea Camilleri). 

La nota con cui è stato insignito il premio

Il Comitato del Premio La Tore: «È con grande piacere che il Comitato Promotore del Premio letterario la Tore Isola d’Elba ha proposto al Comitato Scientifico e d’Onore il nome dello scrittore e saggista siciliano Pietrangelo Buttafuoco, ottenendo la ratifica del medesimo quale vincitore della nuova edizione del Premio, come da regolamento. Buttafuoco incarna senza alcun dubbio il “prototipo ideale” di personaggio pubblico e di intellettuale poliedrico ed eclettico, caratteristiche che contraddistinguono i vincitori del riconoscimento marinese. Lo scrittore e saggista siciliano, infatti, mostra da sempre quell’ingegno e quell’eccellenza nella propria attività professionale che sono alla base dei criteri selettivi del Comitato Promotore del riconoscimento elbano».

La biografia di Buttafuoco

Nato a Catania da una famiglia originaria della provincia di Enna, dopo essersi diplomato presso il Liceo classico “Nunzio Vaccalluzzo” di Leonforte (CT), si è laureato in Filosofia presso l’Università degli Studi di Catania. Buttafuoco comincia la sua attività giornalistica collaborando con riviste come Proposta. Poi collabora con Il Giornale. Tra il dicembre 1995 e il 1996, è direttore del periodico L’Italia settimanale, dove si distingue per la scelta di copertine dai titoli provocatori. Alla fine degli anni novanta conduce per due stagioni su Canale 5, chiamato dall’allora direttore Giampaolo Sodano, la trasmissione “Sali e Tabacchi”. Lasciato Il Giornale, lavora per alcuni anni al Foglio di Giuliano Ferrara, prima di approdare nel 2004 a Panorama, allora diretto da Pietro Calabrese. Nel 2005 pubblica per la Arnoldo Mondadori Editore il romanzo di successo “Le uova del drago”, finalista al Premio Campiello 2006. In precedenza per le Edizioni di Ar, ha pubblicato una raccolta di suoi articoli dal titolo “Fogli consanguinei”. Nel 2006 realizza su LA7 il programma Giarabub. Il 18 maggio 2007 viene nominato presidente del Teatro Stabile di Catania, succedendo al dimissionario Pippo Baudo. Dal febbraio 2015 scrive per il Fatto Quotidiano e a partire dal 2019 inizia anche a collaborare con Il Quotidiano del Sud. A novembre dello scorso anno è nominato presidente del Teatro Stabile d’Abruzzo. Suo ultimo e discusso saggio, ma già best seller, è “Salvini e/o Mussolini”, pubblicato quest’anno da Edizioni PaperFirst.

La motivazione dell’assegnazione del Premio

«Per la sua carriera di giornalista iniziata dopo aver conseguito la Laurea in Filosofia all’Università di Catania e essersi perfezionato in Germania. Per la sua attività di pubblicista in numerose testate importanti quali L’italia settimanale, Il Foglio, Il Giornale, Panorama e recentemente il Fatto Quotidiano, ove il suo stile e la sua originale visione dell’attualità gli hanno ritagliato un posto particolarissimo nel giornalismo italiano. Per la sua attività nell’ambito delle attività culturali teatrali italiane, prima al Teatro Stabile di Catania e poi al Teatro Stabile d’Abruzzo di cui assume la carica di Presidente. Per la sua attività di saggista, attraverso cui affronta le tematiche più varie, sempre con estremo rigore e con uno stile letterario ‘alto’ che lo distingue. Per la sua dedizione alla letteratura e in particolare alla narrativa attraverso cui, fin dal suo esordio di successo con il romanzo ‘Le uova del Drago’ (Mondadori, 2005) e poi con altre opere di altrettanto successo, lega spesso vicende storiche del primo Novecento con una scrupolosa e attenta analisi socio-culturale, mentre in altre sposa felicemente il suo amore per l’amata Sicilia con vicende di fantasia, pur pregne dei contenuti stilistici della sua Terra. Per la sua partecipazione a svariati programmi televisivi di successo sia come conduttore sia come ospite, durante i quali il suo punto di vista sempre originale e ‘puntuto’ ha fatto il paio con l’inconfondibile e colto eloquio che lo contraddistingue. Per la sua complessiva figura di Uomo di Cultura che ha saputo ritagliarsi nel panorama culturale e letterario italiano uno spazio originale e non sovrapponibile, per stile e sagacia, ad alcun altro».

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