SuperMario\6. Renzi giura fedeltà a Draghi: “Fino al 2023”

L'ex premier addolorato per le critiche: "Devo rifiatare, l'odio mi ha fatto male. Il Pd? Strategie così raffinate da essere inesistenti"

Matteo Renzi
Matteo Renzi

Matteo Renzi giura amore eterno – almeno fino al 2023, almeno oggi – a Mario Draghi. Intervistato da Repubblica, l’ex premier oggi capo di Italia Viva, s’intesta la responsabilità del ribaltone e rivendica il fallimento dell’eventualità di un Conte ter.

Intervistato dal giornale che da qualche tempo è nell’orbita Elkann-Agnelli, Renzi ha spiegato:

 

“A chi mi domanda perché la crisi rispondo semplice: se dobbiamo spendere 200 miliardi di euro preferisco li spenda Draghi che Conte. Poi il governo Draghi lo fa nascere il Parlamento su indicazione di Mattarella, non il sottoscritto. Io faccio il tifo e voto la fiducia”.

Non sarà un governo a scadenza. Almeno, la scadenza per Renzi sarà quella naturale della fine del mandato per il Parlamento. Se ne parla nel 2023. Quindi una stoccata al Pd che è finito letteralmente spiazzato dall’indicazione di Draghi dopo che Zingaretti aveva blindato – fin troppo generosamente – la figura di Conte:

“La legislatura durerà fino al 2023. Quanto al capo dello Stato deciderà il Parlamento tra un anno. Ora preoccupiamoci di dare la fiducia al governo e lasciamolo partire per la sua navigazione. La linea politica del Pd in questa crisi per me è inspiegabile. Potevano svolgere una funzione di mediazione, di equilibrio, di rilancio. Hanno scelto di appiattirsi sulla posizione ‘O Conte o voto'”. C’è chi sostiene che Zingaretti e Bettini avessero una raffinata strategia in testa. Evidentemente era talmente raffinata da sembrare inesistente”.

Infine Renzi ha lamentato di essere finito vittima degli haters:

“Italia Viva crescerà come punto di riferimento di chi non si allinea all’accordo Pd-M5S-Leu e di chi non vuole morire sovranista. Dal punto di vista personale, invece, voglio rifiatare. Ho vissuto con molto dolore l’aggressione mediatica di queste settimane: l’odio e il pregiudizio non mi avevano mai fatto male come stavolta, devo confessarlo”

Careca

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