L’attualità del pensiero di Joseph de Maistre

Il padre del pensiero controrivoluzionario nella produzione culturale del circolo-blog Campari&deMaistre

Oggi i cattolici – categoria variegata di cui, dal punto di vista sociologico, sfugge ormai il significato – sono abituati a concepire la realtà secondo le logiche del mondo in cui sono immersi. Questa adesione al pensiero debole massificato ha prodotto, in Europa, una realtà ecclesiastica sempre più influenzabile e condiscendente, incapace di reagire alle forze mondane che, apertamente, hanno eliminato ogni retaggio cristiano dalla vita pubblica e privata.

Non è sempre stato così e, tutt’ora, seppur minoritarie sopravvivono tracce del pensiero forte cattolico, che per quasi due secoli si è ostinatamente contrapposto alla Rivoluzione, quell’entità storica, filosofica e teologica che esprime il processo di ribellione totale all’Ordine costituito da Dio.
Il rappresentante egregio di questa “reazione” alla violenza, fisica ma soprattutto morale, del fenomeno rivoluzionario è il conte Joseph de Maistre, il cui pensiero ha influenzato e continua ad influenzare tutti coloro che non si rassegnano al disordine della “Modernità”, condizione figlia della Rivoluzione, che definisce la realtà esistenziale in cui siamo inseriti. A parlarne è oggi un libro, “Joseph de Maistre – il padre del pensiero controrivoluzionario”, scritto da un gruppo di autori afferenti a Campari&deMaistre, un pensatoio che si è occupato negli anni di portare avanti un discorso antimoderno.

De Maistre, morto nel 1821, seppe definire, a pochi anni dalla Rivoluzione francese, la Controrivoluzione, la quale “non è una Rivoluzione al contrario, ma il contrario della Rivoluzione”. Un riequilibrio, insomma, dell’ordine che è stato squilibrato. Con una avvertenza: non si tratta di una “risposta”, ma di una asserzione. Dove la Rivoluzione nega l’eterno, la Controrivoluzione lo afferma. Se la prima detronizza Gesù Cristo, la seconda afferma che Egli è sul Trono.
Nel mondo odierno è certamente difficile portare avanti un discorso tradizionale e controrivoluzionario e, a maggior ragione, per poterlo fare, è necessario un apparato ideale e culturale forte, capace di vaccinarci dal virus dello “spirito del tempo”.

Per rispondere quindi alla domanda sul “perché ancora Joseph de Maistre”, possiamo dire che il Conte svolga proprio questo compito. Il Savoiardo, con il rifiuto radicale del tempo in cui si è ritrovato a vivere, con l’analisi critica “a caldo” delle logiche rivoluzionarie, fornisce gli anticorpi per rifuggire dalla mentalità corrente, senza però fuggire in costruzioni mentali dissociate dalla realtà. L’intento sembra assurdo e irrazionale, ma non è così. Laddove non si potrà certo sperare che il controrivoluzionario del terzo millennio vagheggi l’imminente ritorno della Monarchia per diritto divino, gli si chiederà però di essere consapevole dell’Ordine che fu e che, soprattutto, dovrebbe essere. Joseph de Maistre, in questo senso, è tremendamente attuale, tanto più che egli, pur fornendo una visione negativa della realtà e della crisi che investe l’Europa, prospetta una necessaria ricomposizione. Nell’attesa, è doveroso che si conoscano i termini della crisi. Troveremo dunque nel pensiero del Conte savoiardo una monumentale dissertazione riguardo la sovranità e, applicabile alla realtà odierna, una spiegazione dei principi del diritto naturale immutabile, intrinsecamente garante dell’ordine (quindi dei più deboli), contrapposto al diritto positivo e alle legislazioni moderne post-rivoluzionarie.

Il volume in oggetto costituisce, senza pretesa accademica, un invito alla riscoperta di un grande pensatore, troppo spesso ignorato, soprattutto in ambito cattolico e, colpevolmente (dolosamente?), in ambito cattolico tradizionale.

“Joseph de Maistre – Il padre del pensiero controrivoluzionario”. Historica – Giubilei Regnani, 18 euro. 

Francesco Filipazzi

Francesco Filipazzi su Barbadillo.it

Exit mobile version