Segnalibro. Sulla strada di Kim, seguendo i lunghi percorsi indiani di Kipling

Le edizioni Settecolori mandano in libreria il volume "Sulle tracce di Kim" di Peter Hopkirk, giornalista e avventuriero

Sulle tracce di Kik di Peter Hopkirk

Il confronto Est-Ovest è una costante della storia e della geopolitica. Lo è stato soprattutto per il Regno Unito nei decenni in cui il cuore dell’Impero era l’India e la presenza in Asia non era una realtà semplice e scontata visto l’impegno della Russia nell’eliminazione del potere britannico da quel continente. Almeno fino al 1907, quando un accordo fra le due potenze non mise fine alla contesa in Asia centrale. Ma in realtà fu una tregua momentanea se si pensa che, cambiato il regime russo, Lenin riprese a progettare la cancellazione della presenza britannica in Asia. Cambiato tutto con il passare del tempo, restano ancora snodo centrale della geopolitica asiatica l’Afghanistan e l’India. Rudyard Kipling, definito cantore dell’Imperialismo inglese, espressione riduttiva dello scrittore e della sua opera, ha illustrato tanti aspetti della vita e della politica in India e quindi ha fornito, con i suoi libri, un’interessante visione a 360 gradi dell’India vittoriana. Uno dei libri di maggior rilievo del grande scrittore inglese, è Kim. Il romanzo racchiude la storia della contesa nel centro dell’Asia, fra Russia e Regno Unito, da lui definito “Grande Gioco” con un implicito rimando alle attività legate alle operazioni di spionaggio e controspionaggio dei due Paesi. Un libro che illustra bene, inoltre, la vita alla fine dell’Ottocento nel subcontinente indiano, nei bazaar, nelle città vissute da popolazioni differenti e brulicanti, con varie religioni. Kim è un orfano di 13 anni, rimasto solo al mondo dopo la morte del padre, un militare irlandese, e della madre, una bambinaia irlandese anch’ella. Lui morto per troppo alcol, lei di colera. Il romanzo è la storia della vita vagabonda di Kim che conosce un monaco tibetano e in seguito entra nei servizi segreti di sua Maestà con il compito di individuare e smascherare gli agenti zaristi in India. Un romanzo d’avvenutura che restituisce bene il clima e le usanze dell’epoca vittoriana nel subcontinente indiano.

Peter Hopkirk (1930-2014) è l’apprezzato autore del Grande Gioco (Adelphi edizioni) libro nel quale si parla di intrighi, rivalità e contese per il dominio in India. A 19 anni servì come giovane ufficiale nei King’s African Rifles, battaglione nel quale prestava servizio come soldato Idi Amin Dada, in seguito sanguinario dittatore dell’Uganda. Hopkirk cominciò allora a viaggiare per le colonie britanniche. La passione per il giornalismo arrivò dopo.

Nei primi anni Sessanta del secolo scorso, ormai reporter della tv ITN (Independent television news), fu arrestato a Cuba e imprigionato con l’accusa di spionaggio. In quei lunghi giorni di segregazione aveva con sé una copia del romanzo Kim di Kipling. Rileggerlo da adulto e amarlo fu risvegliare la curiosità per i luoghi e per le avventure sognate da ragazzo. In seguito lavorò per quotidiani come il Daily Express e il Times. Celebri i suoi reportage, i viaggi avventurosi, gli arresti in Medio Oriente perché sospettato di essere una spia, il rifiuto da parte di Mosca della sua presenza come corrispondente nella capitale dell’Urss, sempre perché ritenuto una spia britannica. Alla fine, fu inviato speciale del Times in Asia centrale. Hopkirk, nel nome dell’amore per il Kim kiplinghiano ritornò nei luoghi descritti dal romanzo ottocentesco. Piste e percorsi di Hopkirk si sovrapposero a quelli di Kim.

Lo scrittore inglese ne dette conto in un libro, appena tradotto in italiano e già alla seconda edizione: Sulle tracce di Kim. Il Grande Gioco nell’India di Kipling, (Edizioni Settecolori).

E’ una ricca e sfavillante serie di storie che prende spunto da Kim e dai luoghi da lui frequentati per mostrare in maniera viva l’India. La narrazione mostra, con i colori caldi di quelle latitudini, il caravanserraglio, villaggi sporchi e brulicanti, la stanza d’una prostituta, scuole di lusso e maestri di magia, la ricerca del fiume sacro dove cadde la freccia di Buddha, mercanti di cavalli afghani, il cannone intarsiato di Lahore (di kiplinghiana memoria) sul quale i bambini giocavano stando a cavalcioni della canna. Hopkirk insegue Kipling ma il romanzo che emerge è sull’India, come lo stesso autore spiegava chiaramente. Kim, insomma, come traccia, come filone da seguire per riconoscere l’India vittoriana.

Spesso definito “cantore dell’imperialismo”, inventore dell’espressione “fardello dell’uomo bianco” con il quale Kipling indicava l’impegno dell’europeo nel salvare e aiutare i popoli del Terzo Mondo, il romanzo di Hopkirk rivela, in negativo, l’amore che lui, ma anche Kipling, provavano per il subcontinente indiano.

Questo volume dell’autore inglese è particolarmente importante non solo per la qualità del libro e per la cura nella realizzazione, ma perché inaugura il nuovo corso di una casa editrice di pregio fondata a Vibo Valentia nel 1978 da Pino Grillo, poi scomparso prematuramente nel 2000, lasciando il testimone al figlio Manuel. La casa editrice Settecolori, che riecheggia nel nome il titolo di un famoso romanzo di Brasillach, ha pubblicato finora libri di autori importanti come Brasillach, Drieu, de Benoist, von Langendorf, Pasolini Zanelli, Molnar, Cau, Ricciotti, Perrone, Cabona, Solinas. Adesso, Manuel Grillo ha trasferito la sede a Milano, con un ampliamento dello staff e precisi progetti di rilancio. La direzione editoriale è passata a Stenio Solinas, giornalista di primo piano, scrittore di pregio che ha pubblicato negli anni pamphlet, saggi e racconti di qualità. Scrittore versatile, colto, uomo libero lontano da camarille e sempre pronto a dire la sua, Solinas è garanzia di qualità e intelligenza. La programmazione editoriale prevede volumi inediti in Italia o ormai non più reperibili, con particolare attenzione alle letterature anglosassone e tedesca oltre al recupero di scrittori italiani da tempo dimenticati. Una produzione contro il politicamente corretto che prevede anche un settore dedicato ai classici.

Sulle tracce di Kim. Il Grande Gioco nell’India di Kipling

*Sulle tracce di Kim. Il Grande Gioco nell’India di Kipling, di Peter Hopkirk,  Edizioni Settecolori, trad. di Giuseppe Bernardi, postfazione di Robert Jordan, 282 pagine, 26 euro; www.settecolori.it

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Manlio Triggiani

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