Il caso. Meloni: “Fdi amica dell’Iran? Siamo difensori solo dell’interesse nazionale”

La leader di Fdi scende in campo in difesa di Urso e della legittimità della propria indicazione per il Copasir

Giorgia Meloni

“Credo che nessuno, alla luce del lavoro fatto da FdI e anche del lavoro fatto da Adolfo Urso, possa dubitare sul fatto che qualunque esponente di FdI dovesse andare a ricoprire qualsiasi tipo di incarico lo farà esclusivamente difendendo l’interesse nazionale italiano. Noi non abbiamo amici, non siamo tifosi di nessuna nazione e di nessun leader straniero. Siamo tifosi soltanto dell’Italia”: così la leader di FdI Giorgia Meloni è intervenuta a 24 Mattino su Radio 24 commentando il caso Copasir. Interpellata sulle parole del presidente dimissionario del Copasir, il leghista Raffaele Volpi, su Urso e FdI, Meloni ribatte: “Non comprendo queste polemiche e non intendo stare a questo livello. Tutti sanno che Volpi è stato presidente del Copasir perché, quando la Lega passò all’opposizione, giustamente rivendicò a norma di legge di avere la presidenza e lui divenne presidente con il voto determinante di Adolfo Urso. Perché per noi le regole valgono e valgono sempre. A me può dispiacere sentire alleati, in alcuni casi degli esponenti, che hanno parole così dure verso di noi che a volte non hanno nemmeno nei confronti del Pd o del M5s. Però non voglio alimentare la polemica”.  – continua a Radio 24 – “Se fosse stato un problema di poltrone, da unico partito all’opposizione, avremmo posto il problema della presidenza di tutte le commissioni di garanzia che ricordo vanno per prassi all’opposizione. Non lo abbiamo fatto perché, in diversi casi, si trattava anche di esponenti del centrodestra e non volevamo creare fibrillazioni o difficoltà. Il tema del Copasir è molto serio – dice Meloni – noi abbiamo posto un problema serenamente e aspettiamo si risolva. Senza polemica, spero si risolva positivamente”.

Destra contro Pd e 5S, non rivale della Lega

“Io non sto azzannando il partito di Salvini, ma il M5s e il Pd che, entrambi superati da Fdi secondo alcuni sondaggi. Le rilevazioni vanno sempre prese con le molle, ma rimane che i primi due partiti oggi in Italia siano due partiti di centrodestra. Io credo che questo deve fare interrogare dove sta la gente rispetto ai palazzi”: questa la posizione della Meloni. Che aggiunge: “Questa rivalità forzata tra Lega e Fdi a me non appassiona e non appartiene – aggiunge -. Io credo che la sfida sia crescere tutti insieme” per poi “avere una maggioranza solida” al governo.

Comunali: centrodestra in tempo e in partita

“Il nome di Enrico Michetti come candidato sindaco per Roma? I nomi che circolano sono diversi, come diverse sono le ipotesi”. Lo ha detto la leader di FdI Giorgia Meloni a 24 Mattino su Radio 24. Meloni ha sottolineato che di nomi si parlerà prima con gli alleati rimarcando: “Da settimane chiedo la convocazione di un tavolo, però penso che il modo migliore di operare sia decidere insieme. Noi lavoriamo per vincere nei Comuni. Siamo perfettamente in tempo e in partita”, ha aggiunto Meloni rimarcando come il centrodestra a Roma andrà “con un unico candidato, gli altri con tre”.

L’attacco a Letta: sul fisco è un marziano

“Penso che Letta sia un marziano. Penso che il fatto di aver lavorato per tanti anni alla Sorbona e di essere poi tornato in Italia non gli consenta di capire la realtà in cui opera. Con un Italia che va verso il rischio di chiusura per il 40% delle imprese e una povertà che dilaga, è fantascienza pensare di aumentare le tasse”, conclude la Meloni.

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