“Una donna a Berlino”: gli stupri dei sovietici nella capitale occupata nel 1945

Un resoconto scritto del periodo che va dal 20 aprile al 22 giugno del 1945 a Berlino, con le esperienze vissute in prima persona dall’autrice durante l’occupazione della città da parte dell’Armata Rossa, descrivendo in particolare gli stupri subiti dall'autrice e dalle donne del suo caseggiato

“Una donna a Berlino” è un resoconto scritto del periodo che va dal 20 aprile al 22 giugno del 1945 a Berlino, con le esperienze vissute in prima persona dall’autrice durante l’occupazione della città da parte dell’Armata Rossa, descrivendo in particolare gli stupri subiti da lei e dalle donne del suo caseggiato. L’autrice riportò gli appunti in 121 fogli dattiloscritti, e il giornalista e scrittore Kurt Wilhelm Marek, il quale abitava nella stessa zona dei fatti, dopo aver scoperto l’esistenza del diario convinse l’autrice a pubblicarlo negli Stati Uniti nel 1954, e solo successivamente in Germania nel 1959. Su richiesta dell’autrice, l’opera fu pubblicata anonima: soltanto dopo la sua morte, la redattrice del diario fu identificata come la giornalista Marta Hillers (1911-2001).
L’opera costituisce quindi un documento storico fondamentale per la ricostruzione di quei momenti, mettendo in luce molti degli orrori con cui la protagonista si trovò a convivere e la lotta degli abitanti di Berlino per sopravvivere alla catastrofe. Si tratta di una cronaca agghiacciante e senza omissioni di quel che è stato definito lo stupro di Berlino.
Con una nuova introduzione della professoressa Simonetta Bartolini (v. allegato) e, in appendice, una scheda biografica di Marta Hillers e un approfondimento confermante la corrispondenza fattuale dei diari originali della Hillers con le successive stesure del manoscritto e del testo definitivo a stampa del 1954.
Formato 13×20 brossura, 310 pagg., alcune ill. bn, Euro 20,00.
Edito da Italia Storica Edizioni storico-militari, Genova 2021

Redazione

Redazione su Barbadillo.it

Exit mobile version