È inaccettabile che, nonostante gli accordi con l’Albania, la costruzione dei centri d’accoglienza per gestire il rimpatrio dei migranti e il plauso ricevuto dall’Unione Europea per questa iniziativa, continuiamo a scontrarci con una magistratura che puntualmente attua provvedimenti che vanificano l’attuazione delle politiche stabilite dal governo e minano le esigenze di sicurezza del Paese. Il recente caso del trattenimento dei migranti trasferiti nel centro italiano di permanenza per il rimpatrio di Gjader in Albania e non convalidato dal Tribunale di Roma è solo l’ultimo esempio di questa faziosa tendenza.
È assurdo ma secondo diversi magistrati non esistono paesi sicuri di provenienza. Di conseguenza, a loro avviso è impossibile trattenere chi entra illegalmente e assolutamente vietato rimpatriare i clandestini. Si tratta di decisioni che mettono a rischio la sovranità nazionale e i confini del Paese. Non permetteremo che i confini dell’Italia vengano aboliti da interpretazioni semplicistiche e faziose. Difendere la sicurezza del Paese è una priorità non negoziabile, e continueremo a lottare per garantire il rispetto delle leggi e tutelare i cittadini.
Assurdo che una Magistratura ideologizzata, che nessuno ha eletto, determini scelte politiche. Però, diciamocelo chiaro. Quell’accordo con l’Albania, sin dall’inizio, non stava in piedi!