Hanno sospeso (ancora) il campionato greco. E (ancora) i soldi non c’entrano niente. La federcalcio ellenica ha deciso di mettere in pausa le competizioni nazionali dopo che è stata data alle fiamme l’abitazione del capo degli arbitri greci. Il sospetto è che siano stati i tifosi furibondi perché sta montando un caso che al confronto l’eterno complottismo pro e anti Juve nostrano diventa un simposio di affabili accademici.
Pare che il campionato greco sia tra i più corrotti d’Europa. E tutti ce l’hanno a morte con l’Olympiacos accusato di manipolare a suo piacimento giacchette nere, fischietti e decisioni federali. Tutti ce l’hanno con i biancorossi d’Atene che pure – però – sono il club più ricco di Grecia. Però il fatto che ne sia massimo dirigente l’ex vicepresidente federale Evangelos Marinakos fa discutere. Perché questi sarebbe stato a capo di una cricca adusa ad addomesticar partite.
L’incendio a casa dell’arbitro degli arbitri greci segna il terzo stop al campionato in quattro anni. E ogni “fermata” non ha risolto proprio nessuno dei tantissimi problemi del pallone ellenico anzi, se possibile, l’ha pure peggiorati incattivendo e inasprendo i rapporti tra le società, i tifosi e le forze dell’ordine.
@barbadilloit