La ritirata delle Ong da quella fetta di mar Mediterraneo che si trova fra Italia e Libia è cronaca di questi giorni. Nonostante anni di proclami sull’inesorabilità del fenomeno migratorio di massa proveniente dall’Africa, sembra che sia bastato un codice di condotta per ridurre praticamente a zero gli sbarchi sulle coste del Bel Paese. A quanto pare almeno due mantra tipici della sinistra globale si sono sgretolati con grande facilità. Il primo riguarda la valenza umanitaria delle azioni delle Organizzazioni Non Governative, sgamate con le mani nel sacco mentre intrattenevano rapporti non occasionali con gli scafisti. Il secondo riguarda la necessità dell’immigrazione come “risorsa” e come mezzo per “pagarci le pensioni” perché “fa i lavori che non vogliono più fare”. E l’italiano medio che cosa ci sta a fare? Scoperchiato il dramma del caporalato schiavistico, si è scoperto che l’immigrato, arrivando in Europa e trovandosi in condizioni ben misere rispetto a quelle che gli erano state promesse, dovendo pur mangiare e senza una famiglia da cui tornare, subisce i soprusi che gli italiani non vogliono più subire. Altro che sinistra, qui si parla di mercato del lavoro drogato da una disumana offerta di lavoro a basso costo.
A parlarne un paio d’anni fa fu uno dei volti della sinistra mondiale, Bernie Sanders. In un’intervista a Vox, un occhieggiante giornalista, pensando forse di sentirsi rispondere le solite frasi preconfezionate, chiese all’avversario della Clinton “Da socialista democratico quale sei, hai naturalmente un approccio internazionalista alle cose. Ciò vuol dire che dobbiamo aumentare il livello dell’immigrazione e aprire le frontiere?”. L’impassibile Sanders però non disse ciò che il sinistrorso medio si sarebbe aspettato, anzi. “L’apertura delle frontiere è una proposta di destra” sentenziò.
Gli venne risposto: “Ma come? Arricchirebbe molti poveri”.
Alché Sanders enunciò concetti che parrebbero quasi sovranisti. ” Sì, e renderebbe più poveri gli americani. Sarebbe la fine del concetto di Stato-nazione. Se credi nell’idea di Stato-nazione, ritengo che tu abbia innanzitutto il dovere di fare tutto il possibile per aiutare le persone povere nel tuo paese. I conservatori, i padroni in questo paese non sognano altro che una politica di frontiere aperte, per portare dentro gente disposta a lavorare per 2-3 dollari l’ora. Per loro sarebbe una manna dal cielo. […] Pensi veramente che dovremmo aprire i confini e portare dentro al paese masse di lavoratori a basso costo? Non pensi forse che dovremmo cercare prima di tutto di creare posti di lavoro per quei ragazzi disoccupati? Penso che da una prospettiva morale abbiamo il dovere di lavorare con il resto del mondo industrializzato per affrontare il problema della povertà internazionale, ma non è impoverendo le persone in questo paese che si affronta il problema”.
Quando la sinistra pensa davvero ai lavoratori, nascono situazioni interessanti. Ma questo non può certo piacere ai democratici americani.