Una sorta di miracolo che si ripete ogni anno. Dal 10 al 13 settembre si terrà a Castellafiume (AQ), al confine tra Lazio e Abruzzo, la sedicesima edizione di Castrum, il campo estivo di approfondimento politico e culturale fondato nel lontano 2005 quando ero Presidente di Azione Giovani a Roma, assieme ad un gruppo di amici e dirigenti dell’allora organizzazione giovanile di Alleanza Nazionale. Si tratta del campo giovanile più longevo della politica italiana, dal momento che in questo quindicennio non è mai saltata un’edizione. Quest’anno, causa pandemia, è stato posticipato a settembre rispetto al periodo consueto dell’ultimo fine settimana di luglio. Siamo ormai alla terza, se non alla quarta generazione di giovani organizzatori del campo, da sempre completamente autofinanziato, passato attraverso partiti e movimenti giovanili diversi, un processo fatto di nuove avventure e disillusioni, successi e fallimenti, scioglimenti e rinascite. E proprio alle rinascite è dedicato il titolo di questa edizione “Rinascimento. Il riscatto di una generazione” non solo per evocare il nuovo inizio dopo i mesi di lockdown e misure restrittive ma perché la nostra è la storia di una comunità di uomini e donne, animati da una sana passione per la politica che non conosce il disfacimento che di solito segue alle sconfitte elettorali o alle rotture con il partito.
Questa edizione si aprirà con la lectio magistralis di un vecchia conoscenza di Castrum, un caro amico, il prof. Mario Polia, sulle grandi crisi e le rinascite nella storia d’Italia. La prospettiva antropologica e culturale è sempre stata al centro della nostra attenzione in quanto fondamentale per la formazione integrale della persona. I confronti nei giorni successivi toccheranno varie tematiche di attualità, dall’economia alla politica estera sul futuro dell’Europa e la crisi libica, alla politica interna sulla rinascita di scuole e università dopo i mesi di chiusura forzata e sui modelli di governo del territorio con i nostri amministratori e dirigenti locali in vista dell’appuntamento elettorale del 2021.
Giano Accame mi disse un giorno che avrei dovuto misurare i successi politici non in base alle elezioni vinte ma a quello che avrebbero ereditato dal mio impegno le generazioni future, capii subito la lezione, non spetta a me dire se ho saputo metterla in pratica…buon Castrum!